

Esso conserva ancora il suo elegante aspetto settecentesco poiché fu riarredato da donna Vittoria San Martino in epoca recente. In questa occasione fu ripristinata la tappezzeria in damascato verde a motivi floreali (purtroppo andata perduta negli altri due grandi saloni attigui). Il soffitto conserva l’unico affresco di Gaspare Serenario con la raffigurazione di San Dazio presentato alla Vergine e gli stucchi di scuola serpottiana. Il grande lampadario in vetro di Murano è invece moderno e fu voluto dalla principessa Vittoria San Martino. Il salottino è arredato da consolles dorate, candelabri in vetro di murano del ‘700 e due grandi orologi di produzione parigina. Si conservano anche due splendide specchiere in stile rococò. Occasionalmente la stanza fungeva anche da cappella privata e ciò spiegherebbe anche la presenza al suo interno della Crocefissione di Anton Van Dyck (1625).